La ragguardevole origine del Brunello di Montalcino è probabilmente meglio connotata dal nome del vitigno dal quale è creato: il Sangiovese ovvero "Sangius Jovis" – il sangue di Giove. Il vitigno del Sangiovese costituisce le fondamenta di gran parte dell'antica tradizione enologica italiana. Tuttavia, tra tutte le varietà del vitigno, quella definita come Sangiovese grosso è ampiamente considerata la varietà più prestigiosa, e un Brunello di Montalcino non può contenere altro al di fuori di questo straordinario clone. Inoltre, il disciplinare che ne regola la produzione, prevede un minimo invecchiamento di due anni in legno seguito da almeno quattro mesi in bottiglia. I benefici dell'applicazione delle stringenti direttive in materia di disciplinare del Brunello sono evidenti al momento del travaso in bicchiere.
Abbinamento con i piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi. Ottimo l’abbinamento con formaggi come tome stagionate, pecorino toscano, formaggi strutturati. Inoltre, per le sue caratteristiche, é godibile quale vino da meditazione.
Invecchia 12 mesi in botti di media tostatura, con grana fine, Tonneaux di rovere francese (5 hl) e altri 14 mesi in grandi botti di rovere Slovanian (48 Hl).
Naso fresco ed invitante con sentori di frutta rossa, note speziate di vaniglia, chiodi di garofano ed erbe medicinali.